RD e Riciclaggio
Raccolta differenziata
La raccolta differenziata è uno dei passi utili a garantire il riciclo e il recupero dei materiali presenti nel rifiuto. In breve, consiste nella separazione manuale dei rifiuti alla fonte, cioè là dove sono generati (casa, ufficio, impianto industriale, locale commerciale, spazi pubblici e via di seguito). Una volta raccolti, i rifiuti sono avviati al riciclo
La raccolta differenziata in Italia (dati al 20191)
Italia: 61,35%
Nord: 69,60%
Centro: 58,13%
Sud: 50,63%
*ISPRA 2020
Tipi di raccolta differenziata
Monomateriale
I cittadini gettano ciascuna tipologia di rifiuto (vetro, carta, plastica, ecc..) in contenitori separati.
Multimateriale
Differenti frazioni merceologiche sono conferite in un unico contenitore, e poi separate meccanicamente a valle della raccolta.
Modalità di ritiro/conferimento
Domiciliare (o "Porta a porta")
Gli operatori ecologici ritirano ad orari prefissati i contenitori o sacchetti dei rifiuti direttamente presso le abitazioni.
Stradale
I cittadini conferiscono i rifiuti nei cassonetti posizionati lungo le strade.
Isola ecologica
Alcune tipologie particolari di rifiuti (ingombranti, verde, RAEE e oli esausti) vengono raccolti presso apposite aree prima di essere inviati agli impianti di recupero.
Riciclo dei rifiuti
Il riciclo è quell’insieme di operazioni che permette di ottenere prodotti, materiali o sostanze riutilizzabili a partire dai rifiuti, attraverso una prima fase di selezione, in cui si eliminano i materiali estranei –residui di selezione, per poi essere avviati al processo di riciclo vero e proprio.
A seconda del materiale di cui è composto il rifiuto, si fa ricorso a tecnologie di trattamento diverse: vetro, carta, plastica, legno, alluminio, acciaio seguono dunque percorsi di riciclaggio molto differenti tra loro.
Tutti i rifiuti prodotti devono essere il più possibile recuperati, altrimenti è necessario ricorrere allo smaltimento in discarica. Per quanto i processi di recupero di materia dai rifiuti siano in costante evoluzione, il riciclo rimane un’operazione complessa che a sua volta genera ulteriori residui.
I materiali derivanti dal processo di riciclo sono definiti Materie Prime Seconde (MPS) e sono utilizzati per sostituire, totalmente o parzialmente, le corrispondenti materie prime vergini.
Obiettivi al 2035
Riciclo e preparazione al riutilizzo del 65% in peso di almeno carta, metalli, plastica, vetro , e tessili dal 1° gennaio 2025.
Vantaggi del riciclo
Risparmio di materie prime
Mancato ricorso alla discarica
Dato nazionale al 2018
Il 55% dei rifiuti urbani sono sottoposti a preparazione al riutilizzo e riciclo
Riciclo del vetro
I rifiuti in vetro sono principalmente costituiti da bottiglie e contenitori di colore verde, marrone o trasparente, in minor parte sono presenti anche lastre e cristalli.
La raccolta mediante campana stradale dedicata solo al vetro ha dimostrato negli anni di garantire i migliori risultati di “purezza” del materiale raccolto, in quanto riduce al minimo la contaminazione con altri materiali presenti nei rifiuti. Le impurità residue sono ulteriormente allontanate negli impianti di riciclaggio del vetro, dotati di strumenti avanzati per la selezione e la separazione del vetro da sostanze estranee.
A questo punto il rottame di vetro è considerato «pronto al forno» ed è avviato alle vetrerie per essere sottoposto a rifusione insieme alle materie prime, per ottenere nuovi prodotti.
La quasi totalità del vetro riciclato è utilizzato per realizzare nuove bottiglie e contenitori (in media ogni nuovo contenitore in vetro contiene il 30% di materiale riciclato), una piccola parte è invece impiegata per produrre lana di vetro.
BENEFICI DERIVANTI DAL RICICLO DEL VETRO
Risparmio energetico dovuto alle minori temperature richieste per la fusione, rispetto alle materie prime: 0,15 tep risparmiate per ogni tonnellata di vetro riciclato.
Riduzione delle emissioni in atmosfera connesse all’attività produttiva: 0,7 t di CO2eq evitate per ogni tonnellata di vetro riciclato.
tep: tonnellate equivalenti di petrolio
CO2eq: CO2 equivalente
1 ISPRA 2020 2 CoReVe
Riciclo della carta
I rifiuti in carta e cartone provengono principalmente dalla raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani: il primo intervento sul materiale raccolto in modo differenziato consiste nel separare “per grammatura” (cioè per peso e consistenza) la carta dal cartone.
Secondo la normativa (norma UNI EN 643:2002) i materiali cellulosici selezionati prendono il nome di macero e vengono distinti in 5 gruppi, da quello di «qualità ordinaria» a quello di «qualità speciale» in funzione delle proprietà fisico-chimiche.
Il macero, dopo esser stato pressato e confezionato in balle, è inviato alla cartiera, dove viene ridotto in pasta prima di essere miscelato alla polpa di cellulosa vergine, per produrre nuovi articoli in carta riciclata.
La carta non può essere riciclata all’infinito poiché i trattamenti ne riducono la qualità a causa della degradazione delle fibre di cellulosa: in media, si tende a non superare i 5 cicli di riciclaggio.
BENEFICI DERIVANTI DAL RICICLO DELLA CARTA
Risparmio energetico : 0,19 tep risparmiate per ogni tonnellata di carta riciclata.
Riduzione delle emissioni in atmosfera connesse all’attività produttiva: 1,1 t di CO2eq evitate per ogni tonnellata di carta riciclata.
tep: tonnellate equivalenti di petrolio
CO2eq: CO2 equivalente
1ISPRA 2020
Riciclo della plastica
Il recupero dei rifiuti in plastica risulta particolarmente difficoltoso se paragonato a quello degli altri materiali. Ciò è dovuto all’eterogeneità dei polimeri che costituiscono gli imballaggi. In breve, quella che nel senso comune siamo abituati a chiamare “plastica” è in realtà un insieme molto ampio ed eterogeneo di sostanze chimiche diverse.
Il processo di riciclo meccanico prevede triturazione, lavaggio, asciugatura, estrusione e granulazione, portando alla produzione della plastica riciclata sotto forma di scaglie o granuli. Nella pratica le applicazioni dei polimeri ottenuti dal riciclo sono limitate dai costi e dalle caratteristiche qualitative della plastica riciclata: parte del materiale recuperato non è adatto ad essere impiegato per la produzione degli imballaggi di partenza, ma viene utilizzato per dare vita a manufatti di minor valore (ad esempio oggetti di arredo urbano).
Oltre al riciclo meccanico esistono diverse tecnologie di recupero per gli imballaggi in plastica: il riciclo chimico, ancora poco diffuso, e il recupero energetico.
Il riciclo chimico prevede la decomposizione deipolimeri per tornare ai monomeri di partenza, che possono essere re-immessi nel ciclo produttivo delle plastiche o dei prodotti petrolchimici. I processi attraverso cui effettuare il riciclo chimico sono diversi: l’idrogenazione (degradazione ad opera di ossigeno e calore), la pirolisi e la gassificazione.
Gli scarti derivanti dal processo di riciclo della plastica vanno generalmente a recupero energetico, ma possono anche essere utilizzati nelle acciaierie come SRA (Secondary Reducing Agent) per svolgere la funzione di agente riducente durante le reazioni di ossidazione in fornace, permettendo la sostituzione fino al 20% del coke, normalmente utilizzato per questo scopo.
BENEFICI DERIVANTI DAL RICICLO DELLA PLASTICA
Risparmio energetico: 0,4 ÷ 0,9 tep risparmiate per ogni tonnellata di plastica riciclata.
Riduzione delle emissioni in atmosfera connesse all’attività produttiva: 0,4 ÷ 1 t di CO2eq evitate per ogni tonnellata di plastica riciclata.
tep: tonnellate equivalenti di petrolio;
CO2eq: CO2 equivalente
1ISPRA 2020
Riciclo dell’alluminio
L’ alluminio è un materiale molto adatto ad essere riciclato perché può essere sottoposto ad un numero infinito di cicli di riuso senza subire rilevanti penalizzazioni qualitative: l’alluminio secondario risulta, quindi, equivalente al metallo primario.
Sono numerosi anche i benefici ambientali derivanti dal riciclo dell’alluminio: la produzione di 1 kg di alluminio secondario comporta un consumo energetico pari al 5% di quello necessario alla produzione del metallo a partire dal minerale (bauxite). Per lo stesso motivo il riciclo dell’alluminio risulta conveniente anche dal punto di vista economico.
Il processo di riciclo prevede una prima fase di selezione e separazione dei materiali estranei e quindi l’invio dell’alluminio secondario in fonderia per essere sottoposto a fusione, fino ad ottenere i lingotti.
BENEFICI DERIVANTI DAL RICICLO DELL’ALLUMINIO
Risparmio energetico : 3 tep risparmiate per ogni tonnellata di alluminio riciclato.
Riduzione delle emissioni in atmosfera connesse all’attività produttiva: 6,3 t di CO2eq evitate per ogni tonnellata di alluminio riciclato.
tep: tonnellate equivalenti di petrolio
CO2eq: CO2 equivalente
1CiAL – Gestione e Bilancio 2014
Riciclo dell’acciaio
L’acciaio nei rifiuti solidi urbani (RSU) è normalmente presente sotto forma di lattine e contenitori, il cui utilizzo è andato diminuendo a seguito dell’uso di lattine in alluminio e contenitori in plastica.
La prima fase del processo di recupero prevede la separazione magnetica dei materiali ferrosi, che vengono successivamente triturati allo scopo di separare più agevolmente i materiali estranei.
Per gli imballaggi in acciaio è necessario rimuovere la banda stagnata tramite destagnazione. In questo modo i materiali ottenuti possono essere riciclati in acciaieria/fonderia per la produzione di acciaio (≈96%) o rame (≈4%).
BENEFICI DERIVANTI DAL RICICLO DELL’ACCIAIO
Risparmio energetico : 0,3 tep risparmiate per ogni tonnellata di acciaio riciclato.
Riduzione delle emissioni in atmosfera connesse all’attività produttiva: 1,1 t di CO2eq evitate per ogni tonnellata di acciaio riciclato.
tep: tonnellate equivalenti di petrolio
CO2eq: CO2 equivalente
1RGPS Ricrea, 2019
Riciclo del legno
La quasi totalità del legno riciclato è utilizzato per la produzione di pannelli truciolari destinati all’industria del mobile.
In minima parte può essere utilizzato per produrre pasta a base di cellulosa destinata alle cartiere.
Dopo la rimozione dei materiali estranei il legno va incontro a triturazione, essiccazione, incollaggio, pressatura e rifinitura.
I residui legnosi possono essere avviati a termovalorizzazione per produrre energia elettrica e termica.
BENEFICI DERIVANTI DAL RICICLO DEL LEGNO
Riduzione delle emissioni in atmosfera connesse all’attività produttiva: 1,17 t di CO2eq evitate per ogni tonnellata di legno riciclato.
CO2eq: CO2 equivalente
1Rapporto ISPRA, 2015
2L’Italia del riciclo, 2015