Discarica
Discarica controllata
La discarica controllata è il luogo dove avviene lo stoccaggio definitivo dei rifiuti sul suolo. La discarica rappresenta, dunque, la soluzione impiantistica per lo smaltimento finale dei rifiuti che non possono essere recuperati in maniera diversa.
A seconda del tipo di rifiuto che ospitano, le discariche sono classificate in tre diverse categorie:
- Discariche per rifiuti inerti
- Discariche per rifiuti non pericolosi
- Discariche per rifiuti pericolosi
Per ciascuna categoria di discarica sono definiti specifici presidi ambientali e requisiti tecnico-costruttivi, che tengono conto del fatto che la natura e l’entità dell’impatto ambientale associato allo smaltimento in discarica dipende dal tipo di rifiuto conferito.
La discarica controllata garantisce il contenimento e il controllo degli impatti generati dai rifiuti smaltiti, principalmente produzione di biogas e percolato.
Il controllo di una discarica non si esaurisce con il periodo in cui è operativa, ma prosegue anche dopo la sua chiusura, dal momento che, anche dopo la cessazione dei conferimenti, la produzione di biogas e percolato continua per anni. Secondo la normativa, la gestione post-operativa di una discarica a norma ha una durata minima di 30 anni dall’ultimo conferimento.
In Italia la discarica è ancora uno dei sistemi di gestione dei rifiuti a cui si ricorre maggiormente, anche se l’uso è in decrescita. Nel 2014 il 31% dei rifiuti urbani prodotti sul nostro territorio è stato smaltito secondo questa modalità, mentre nel 2019 lo smaltimento tramite discarica dei rifiuti urbani è sceso al 21%
Gli impatti e il contenimento
La discarica può essere considerata come un grande reattore in cui si hanno in ingresso rifiuti e acqua, e in uscita prodotti liquidi (percolato) e gassosi (biogas), che si formano a seguito di reazioni chimiche e biologiche che si instaurano nei cumuli di rifiuti.
La barriera di base
La localizzazione di una discarica è effettuata anche in funzione delle caratteristiche geologiche del sito: è necessario che il terreno abbia una permeabilità molto bassa, così da rappresentare una barriera naturale che evita la contaminazione di sottosuolo e acque da parte degli inquinanti derivanti dall’ammasso di rifiuti.
Al fine di garantire il completo isolamento, è necessario che oltre allo strato geologico naturale si realizzi anche artificialmente una barriera impermeabile di base.
La barriera si presenta come un sistema multistrato in cui si alternano diversi materiali, elencati dal basso verso l’alto:
- Strato di argilla compattata;
- Geomembrana (telo in materiale plastico);
- Strato drenante (ghiaia e sabbia) in cui sono alloggiate le tubazioni per il drenaggio del percolato.
La copertura finale
Esaurito il volume utile della discarica si procede con la chiusura della stessa, che implica la realizzazione di una copertura del cumulo di rifiuti, con l’obiettivo di isolarli dall’ambiente esterno e minimizzare l’infiltrazione di acqua e quindi la formazione di percolato. Anche in questo caso si tratta di un sistema multistrato costituito da:
- Strato impermeabile (geomembrana)
- Strato drenante (ghiaia)
- Strato piantumato (argilla sabbiosa)