Position paper Laboratorio REF Ricerche “La produzione di rifiuti cresce più del PIL. Un confronto con l’Europa che conta”

E’ stato pubblicato dal Laboratorio REF Ricerche il position paper “La produzione di rifiuti cresce più del PIL. Un confronto con l’Europa che conta”.

Secondo il rapporto, considerando il 2020, su 174,9 milioni di tonnellate di rifiuti speciali complessivamente prodotte, quelle riconducibili alle attività economiche hanno raggiunto 81,1 milioni di tonnellate: all’interno di questa categoria la gestione delle acque e quella dei rifiuti sono i principali produttori (42,2 milioni di tonnellate). Negli ultimi dieci anni, i rifiuti originati dalle attività economiche sono cresciuti (sia in termini assoluti sia come percentuale della produzione complessiva) e il peso specifico dei rifiuti derivanti dalla gestione di acque e rifiuti è cresciuto (tanto in peso quanto in quota del totale dei rifiuti da attività economiche).

Il confronto tra le performances dell’Italia e gli altri grandi Paesi UE considerati (Germania, Francia, Spagna) evidenzia il mancato raggiungimento del disaccoppiamento tra PIL e produzione di rifiuti nel nostro Paese: l’Italia è il Paese ove la produzione di rifiuti è cresciuta di più (+21,5%), nonostante la riduzione del PIL (-8,2% nel decennio).

Emerge, dunque, una produzione di rifiuti da parte delle attività economiche ancora saldamente legata al ciclo economico. Nel decennio 2010-2020, l’Italia, infatti, è il Paese che presenta la maggiore intensità di produzione per unità di PIL, sia in termini di rifiuti primari (principalmente prodotti dall’industria manifatturiera), sia di rifiuti secondari (principalmente scarti di selezione e fanghi e rifiuti liquidi derivanti dal trattamento dei rifiuti).

Secondo il rapporto, occorre intervenire per efficientare la gestione, migliorare i trattamenti propedeutici al riciclo e completare la dotazione di impianti per la chiusura del ciclo, specialmente per il caso del recupero energetico. Nel complesso, emerge la necessità di avviare un vero e proprio percorso di riduzione “a monte” dei rifiuti prodotti, a partire da quanto contenuto nella Strategia Nazionale per l’Economia Circolare, cercando di potenziare gli istituti del sottoprodotto e dell’End of Waste e rafforzando le esperienze di simbiosi industriale.

 

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