Intervista a Nicholas J. Themelis sul Termovalorizzatore di Firenze

L’alternativa che i cittadini non stanno prendendo in considerazione è che i rifiuti che confluiscono in questo impianto creano energia elettrica nonché fonte di calore e di riciclaggio“, cosi inizia l’intervista a Nicholas J. Themelis direttore dell’ Earth Engineering Center della Columbia University in merito al nuovo termovalorizzatore di Firenze, un impianto molto dibattuto e da sempre al centro dell’attenzione.

Professor Nicholas J. Themelis, uno dei maggiori esperti nel settore Waste to Energy, alla domanda se Firenze abbia fatto la scelta giusta approvando la costruzione di un termovalorizzatore di rifiuti, ricorda che questa tecnologia è stata accettata dall’Unione Europea come soluzione da imporre ad ogni paese, al fine di eliminare gradualmente le discariche. Inoltre la costruzione di un termovalorizzatore è un investimento economico che verrà rimborsato nei primi 20 anni di vita dell’impianto risultando a lungo termine meno oneroso di una discarica che richiede un contributo iniziale minore che però dovrà espandersi a piccoli passi negli anni successivi.
Anche analizzando la questione da un punto di vista ambientale, un termovalorizzatore produce meno inquinati e diossine di un qualsiasi genere di combustione che si può verificare a Firenze. Infine per rispondere alla domanda se la tecnologia Waste to Energy sia nemica della raccolta differenziata, Professor Themelis mostra l’esempio pratico delle province italiane: dove troviamo un maggior ricorso alla termovalorizzazione vi è anche un maggior riciclaggio.